In questa guida spieghiamo come realizzare candele fai da te.
Le candele sono un elemento decorativo per la casa che personalmente gradisco molto. Ci sono molti modi per fare candele, partendo dai materiali di base oppure riciclando la cera.
Stoppino
Lo stoppino è un elemento fondamentale per costruire una candela, esso è formato da fili di cotone strettamente intrecciati e talvolta è predisposto da una base metallica per sostenere grossi diametri.
Il diametro della candela e dello stoppino devono essere proporzionati, uno stoppino più grosso rispetto al diametro della candela causerebbe fumo eccessivo, con uno troppo piccolo, al contrario si spegnerebbe la candela.
Lo stoppino si trova in commercio già pronto, incerato e con la base metallica, oppure è possibile realizzarlo in casa immergendo il filo di cotone intrecciato nella cera e lasciato riposare fino al completo raffreddamento. Come base si possono usare delle rondelle per viti.
Esistono tre tipologie di stoppino
-Tondo, per uso esterno come anti vento
-Piatto, per tutti gli usi
-Con l’anima di carta, adatto per candele in gel.
Lo stoppino può essere realizzato in diversi modi, il nodo cervino è quello più comune ed è molto indicato per le candele con alta percentuale di paraffina. Le candele naturali bruciano in modo differente rispetto alle candele in paraffina, per la presenza di parti oleose e per le essenze naturali quali olio essenziale, quindi lo stoppino deve essere impregnato di cera per potere rimanere sempre dritto mentre avviene la combustione. Nelle candele naturali si possono utilizzare stoppini con intrecci fatti a uncinetto usando il punto catenella oppure con la classica treccia.
Cera per la Candela
Le candele possono essere composte di sola paraffina o stearina, di una miscela di entrambi o di cera d’api, dal prezzo più elevato, ma molto naturale.
La paraffina è un insieme di combustibili fossili derivati dal petrolio, si presenta di colore bianco traslucido, è inodore, e si trova in forma di gocce, scaglie, cubetti o liquido.
Le candele composte di sola paraffina tendono ad essere trasparenti e di difficile espulsione dallo stampo.
La stearina è di colore bianco opaco e solitamente si miscela alla paraffina, con una percentuale tra il 10 e 20% di stearina e 80 o 90% di paraffina, per conferire stabilità a questa.
La stearina è un derivato del glicerolo ricavato generalmente dall’olio di palma oppure dal sego animale, è più naturale della paraffina, è biodegradabile, si usa anche per la produzione di saponi miscelandola con la soda caustica o come addensante per cosmetici.
La cera d’api è molto costosa da utilizzare rispetto alla paraffina, inoltre da sola può causare problemi di stabilità.
Se si desidera usare la cera d’api e risparmiare, è possibile acquistare la versione grezza che però necessita di una pulizia prima dell’uso, altrimenti risulta di colore disomogeneo e sporco.
Una miscela di cere naturali potrebbe essere stearina, 10-20%, e cera d’api, 80-90%, che però altera il colore ambrato tipico di questa.
Altre cere naturali sono la cera di soia e la cera di palma. Si tratta di cere vegetali meno costose rispetto alla cera d’api, ma sempre più care della paraffina.
Meno utilizzata è la cera candelilla, estratta dalla pianta Euforbia, originaria del Messico.
Le cere naturali sono preferibili da agricoltura biologica se si desidera ottenere una candela che sia bella da vedere, ma anche salubre nel momento della combustione.
Elementi Decorativi
L’abbellimento della candela può essere fatta non solo con la forma, ma anche con il colore e la profumazione oppure con aggiunte di elementi naturali quali fiori aromatici, spezie e frutta essiccata.
I colori devono avere una base oleosa per essere miscelati con la cera. Un espediente molto economico, ma anche con impurezze, è rappresentato dai pastelli a cera, ma in commercio esistono delle pastiglie cerose apposite che hanno un colore intenso, o colori in polvere o colori liquidi.
La percentuale di colore varia in base all’intensità che si vuole ottenere, ma è necessario considerare che la base della candela è bianca e quindi qualsiasi colore si utilizza, si schiarisce inevitabilmente.
I pastelli a cera inibiscono l’espulsione dallo stampo, quindi è consigliabile non abusarne.
Un’alternativa naturale sono le miche o gli ossidi, dei pigmenti che si utilizzano per i trucchi naturali.
Spesso si usano anche ombretti datati, in questo caso sarebbe opportuno conoscere il reale contenuto per essere certi che non creino fumi tossici.
Gli aromi per candele sono molteplici, dai sintetici ai naturali e costosi. In genere nelle candele naturali si preferisce l’uso di olio essenziale.
In commercio sono disponibili anche sintetici appositi per candele.
Un’ultima alternativa sono gli aromi dei dolci, sempre che si abbia la certezza che siano liposolubili.
Candele Fai da Te
La miscela più comune è composta da un 90% di paraffina e da un 10% di stearina, come spiegato in precedenza.
Bisogna versare in una pentola paraffina e stearina già mescolate nelle giuste proporzioni.
L’operazione di scioglimento della cera può essere fatta a bagnomaria oppure a fuoco molto basso.
La cera deve essere sciolta sempre in modo graduale, specialmente se colorata, in modo da evitare di bruciarne il fondo e di conseguenza alterarne i colori.
Risulta essere importante incerare prima lo stoppino, visto che questo favorisce l’accensione della candela.
Se possibile, è meglio fare solidificare la candela immergendo lo stampo nell’acqua fredda. In questo modo si favorisce il ritiro laterale della cera, facendo staccare più facilmente la candela dalla parete dello stampo.
Un’altra soluzione è rappresentata da raffreddamento veloce nel freezer. In questo caso, però, è importante non dimenticare di controllare spesso la candela perché la cera, congelandosi, può formare crepe non eliminabili.
Occorre fare attenzione nel rispettare le temperature, la cera d’api fonde intorno a 65 gradi e scaldandola troppo inizia a fumare vistosamente e poi si incendia.
Se si verifica questo, bisogna coprire il pentolino con un coperchio.
Nel caso in cui, invece, si incendiasse la cera versata sul piano del fornello, bisogna usare una manciata di sabbia o uno straccio di tessuto non sintetico.
Non utilizzare mai l’acqua per spegnere la cera in fiamme, perché provoca schizzi molto pericolosi e dolorosi. Le ustioni da cera si curano nello stesso modo di quelle provocate da olio bollente, ma, con attenzione e rispettando le temperature consigliate, i rischi sono davvero minimi.
Se non si ha la possibilità di organizzare stanza per lavorare, la cucina è il luogo ideale. Bisogna proteggere sempre il piano di lavoro, per esempio con la carta, meglio se spessa.
I piani in legno o in marmo possono infatti assorbire i coloranti mescolati alla cera e danneggiarsi. Al contrario, i piani in formica o altri materiali sintetici sono perfettamente adeguati.
Per quanto riguarda la pulizia, la cera che si è depositata sulle superfici solide si rimuove facilmente con una spatolina. Se, invece, è colata su un capo di vestiario, bisogna mettere la stoffa tra due fogli di carta assorbente e passarvi sopra il ferro da stiro caldo, successivamente lavare con acqua calda e sapone.