In questa guida spieghiamo come utilizzare un aerografo.
L’aerografo è uno strumento versatile, che permette di esprimere al massimo il proprio talento e lato artistico su tele, carrozzerie, metallo, stoffe, supporti di plastica, mobili e qualsiasi altra superficie. Con l’aerografo, infatti, si può verniciare e disegnare l’area scelta nebulizzando il colore attraverso un’aeropenna collegata ad una fonte d’aria, ovvero un compressore. Il colore in questo caso non viene mai utilizzato puro, ma va diluito prima di essere inserito nell’apposito serbatoio. Questo, che può essere di diverse capacità, può trovarsi nella parte superiore dell’aerografo, cosa che permette il migliore sfruttamento del colore, nella parte inferiore per un uso molto più facile o posto di lato.
Prima di iniziare a utilizzare l’aerografo, è bene sapere scegliere tra le diverse tipologie di questo strumento. Vi è l’aerografo ad azione singola, ideale per i principianti, che permette di controllare solo l’aria che fuoriesce premendo l’apposito pulsante. Si tratta di uno dei modelli più economici ed è adatto sia al modellismo che ai lavori che richiedono una minore precisione. L’aerografo a doppia azione indipendente, invece, permette di dosare e controllare l’aria e la quantità di colore secondo le proprie necessità. Trattasi dell’aerografo oggi più diffuso, oltre che di quello maggiormente utilizzato in quanto permette di ottenere diverse sfumature di colore e differenti intensità di tratto. Ancora, vi è l’aerografo a doppia azione controllata che offre la possibilità, premendo un pulsante, di ottenere la fuoriuscita di aria e di colore per gradi.
Prima di procedere al disegno, è consigliabile effettuare delle prove su carta per testare le varie vernici e la relativa viscosità. Una vernice morbida, per esempio, è indicata per colorare tessuti, mentre una vernice più dura è da scegliere per i lavori su superfici metalliche.
Avendo cura di proteggere sempre il volto con una maschera o un respiratore anti polvere, l’aerografo va collegato a una fonte d’aria come un compressore o una bomboletta d’aria, possibilmente in un luogo ventilato.
Per essere più precisi, il flusso d’aria da utilizzare, in genere, presenta una compressione di 1,5 bar ca. per i segni normali e di 3 bar per quelli particolarmente sottili.
Una volta regolata la pressione, si andrà ad inserire nel serbatoio un colore alla volta per poi diluirlo. Il motivo è presto spiegato. Il colore deve avere una consistenza simile a quella del latte e non presentare grumi, per evitare che l’ugello di uscita dello spruzzo si otturi.
La diluizione cambia a seconda del tipo di colore utilizzato, che può essere acrilico, vernice o altro.
Importante è l’impugnatura.
L’aerografo deve essere impugnato tenendo la mano morbida, senza stringere troppo la penna.
Il pollice deve essere posizionato su un lato, mentre il dito medio deve sostenere l’aerografo da sotto.
La coda dello strumento deve essere sorretta dall’incavo tra indice e pollice.
In questo modo la penna rimane ferma e libera di muoversi grazie alla mobilità del dito indice.
L’aerografo permette diversi utilizzi.
Per iniziare, è possibile l’utilizzo a mano libera, che permette di ottenere effetti e sfumature particolari.
Utilizzando l’aerografo manualmente si ha la possibilità di realizzare segni molto sottili, tramite l’utilizzo di aghi fini, e tratti molto larghi, tramite l’utilizzo aghi più grossi.
Risulta essere inoltre possibile realizzare sfumature uniformi o variegate, a seconda della dimensione del foro d’uscita dell’ugello.
Quanto si utilizza l’aerografo, il colore nebulizzato assume una forma conica, il cui vertice è costituito dall’ugello.
Per fare in modo che la quantità di colore che arriva sulla superficie sia omogenea, è necessario che la direzione di lavoro sia sempre perpendicolare. Risulta essere quindi importante abituarsi ad aerografare tenendo una direzione sempre perpendicolare alla superficie di lavoro, e a muovere non solo la mano ma l’intero vostro avambraccio su un piano parallelo, senza ruotare mai il polso.
In caso contrario, si ha un’eccessiva concentrazione di colore nelle parti più vicine all’aerografo e minore in quelle più lontane.
Si possono poi utilizzare delle maschere. Questi accessori aiutano a proteggere le superfici che non devono essere colpite dal colore, oltre a creare uno stacco maggiore tra tutti i vari elementi che compongono il disegno. Risulta essere possibile creare maschere fai da te con nastro adesivo, forbici e della comune pellicola trasparente.
La creazione della maschera è un lavoro piuttosto complesso, richiede quindi una certa pratica.
Se, in fase di verniciatura, ci si accorge di aver fatto degli errori, con un fazzoletto di carta o un batuffolo di cotone si può provare a cancellare il colore in eccedenza. Se ciò non dovesse bastare, basta attendere che la vernice si secchi, di solito occorrono ventiquattro ore circa, per poi levigare la superficie e ripetete la verniciatura da zero.
Infine, uno sguardo alla manutenzione. L’aerografo e il suo serbatoio necessitano di essere sempre puliti, soprattutto ad ogni cambio di colore e alla fine di un lavoro in modo che residui di vernice non rimangano incrostati.
Risulta essere importante scegliere dunque un modello facilmente smontabile, in modo da riuscire a eseguire una manutenzione precisa evitando di rompere i diversi componenti. Un valido suggerimento è quello di pulire l’aerografo dopo ogni utilizzo, in questo modo si allungherà la sua durata.