La tecnica mokume gane può risultare complessa perché richiede pazienza nei passaggi che la completano, ma non è impossibile da praticare anche per un principiante con almeno una buona manualità con le paste polimeriche.
Il mokume gane è una tecnica di origine giapponese e consiste in una lavorazione a strati con fogli di metallo che ricorda le venature del legno. Essa era stata ideata lo scopo di forgiare preziose spade quali la katana. Dopo il periodo Meiji, con il declino dei samurai, questo tipo di lavorazione si era ristretta agli artigiani locali che la utilizzavano solo a scopo decorativo.
L’inventore della tecnica mokume gane si chiama Denbei Shoami, che con l’ausilio di metalli morbidi come oro, rame e argento, tentò di riprodurre le tipiche venature del legno, probabilmente con riferimento alle prime katana di legno chiamate Bokken, utilizzate per gli allenamenti nelle scuole di kendo.
Ai giorni nostri questa tecnica è stata applicata alle paste polimeriche, ovviamente con metodi di lavorazione diversa. Per ricordare appunto il metallo vengono usate le paste nei colori oro e argento, ma per avere un effetto ancora più lucente e particolare è consigliato l’uso delle sfoglie metalliche che si usano solitamente per il decoupage.
L’esecuzione della tecnica mokume gane richiede pochi materiali, alcuni dei quali reperibili in casa tra gli arnesi da officina di prima necessità e in cucina.
Serve della pasta polimerica di due colori opachi e di due colori metallici, un tirasfoglia, cioè la macchina della pasta, una lametta flessibile, un chiodo o un punteruolo o una brugola, un mattarello, della carta forno e una formina taglia pasta.
Vediamo come bisogna procedere.
Stendere i quattro colori con la tirasfoglia, ottenendo lo stesso spessore. e adagiarli sulla carta forno.
Formare dei rettangoli uguali e combinarli tra loro in modo da avere un colore opaco in coppia con un colore metallico. Per esempio, le coppie beige più oro scuro e blu più oro chiaro.
Se si sceglie di utilizzare il mattarello, in mancanza della macchina tirasfoglia, bisogna porre attenzione allo spessore, che deve risultare omogeneo.
Risulta essere anche possibile abbinare più colori, l’importante è avere del gusto estetico, visto che l’effetto finale potrebbe risultare poco raffinato. Bisogna poi assicurarsi che le coppie abbiano combinazioni di contrasto.
Le coppie cosi create si sovrappongono, riprendendo l’esempio precedente, nell’ordine beige più oro scuro più oro chiaro più blu.
Tagliare a metà il blocco ricavato e sovrapporre nuovamente le due parti tenendo in considerazione lo stesso ordine appena citato.
Ripetere lo stesso passaggio di sovrapposizione per la terza volta.
Se il senso estetico lo richiede, è possibile fare più sovrapposizioni.
Ultimata la composizione del blocco multi strato, tagliare nella forma desiderata.
La pasta di scarto può essere riutilizzata per fare complementi più piccoli come inserti aggiuntivi.
Ottenuto il blocco rifinito, utilizzare qualsiasi mezzo adattabile per fare piccole decorazioni sulla superficie bucando la pasta e premendo fino in fondo, creando delle simmetrie a seconda dell’effetto finale che si vuole raggiungere.
Ricompattare la forma e con il mattarello ripassare la superficie in modo da riunire le sfoglie.
Con la lametta flessibile sfilettare in orizzontale cercando di mantenere lo stesso spessore lungo tutto il tragitto, in questo modo si vedranno tutti gli effetti nativi dagli intagli.
Le fette ottenute si assemblano su una base monocolore che funziona da ispessimento, si cuoce e si rifinisce con la lucidatura.
Il mokume gane ricorda i lavori eseguiti con la tecnica hidden magic letteralmente tradotta in magia nascosta, una tecnica che si differenza per l’uso dei colori. Se per il mokume gane i colori di base devono richiamare sfoglie di metallo, per l’hidden magic si usano sfoglie di colore nero per fare spiccare i colori scelti.