In questa guida spieghiamo come scegliere la migliore pasta polimerica per le proprie esigenze.
Risulta essere davvero ampio il settore che riguarda la pasta polimerica, un universo a cui nessun creativo sa dire di no. Parliamo di un prodotto il cui aspetto e la cui consistenza sono assai simili alla classica plastilina usata dai bambini, ma queste paste sono in realtà termoindurenti, ovvero con il calore si solidificano e durano anche anni. In fondo, non c’è nulla che non si possa fare con la pasta polimerica, bomboniere, ciotole, gioielli, bottoni, quadri. Inoltre, la si può usare per rivestire altri materiali come vetro, legno, ceramica e per realizzare finta pelle, cuoio, pietre dure. Basta investire una piccola cifra iniziale per comprare nei negozi specializzati o negli ecommerce online alcuni panetti base e iniziare subito a divertirsi e a sperimentare la lavorazione di questa pasta.
Caratteristiche della Pasta Polimerica
Oggi sono disponibili tante tipologie da prendere in considerazione se si vuole dare origine a creazioni uniche partendo da zero, basta tenere conto delle proprie necessità, del tipo di lavorazione che si dovrà effettuare e dei gusti personali. Tra le paste polimeriche, la più nota è certamente il Fimo, pasta sintetica modellabile prodotta dall’azienda Staedtler, che permette di liberare il proprio estro e di realizzare oggetti decorativi, sculture e piccoli capolavori. Il risultato sono creazioni che resistono al passare del tempo, all’umidità e all’acqua. Di certo, c’è chi preferisce lavorare con una pasta morbida, chi invece ha maggiore dimestichezza con una più dura.
Indipendentemente dalle proprietà chimiche e delle caratteristiche, vi sono comunque una serie di elementi che vanno a influire sulle caratteristiche delle varie paste
-Modalità di condizionamento. Una pasta poco condizionata può portare a rotture più facili.
-Modalità di cottura. Metodi di cottura errati possono causare una maggiore fragilità nella pasta e dunque causare frequenti rotture dopo la cottura.
-Modalità di conservazione. Paste conservate male permettono all’olio di asciugarsi più rapidamente e, di conseguenza, di renderle dure da lavorare.
Proprio per tutti questi motivi, non è sempre facile scegliere in maniera assoluta una pasta polimerica migliore. Ma è comunque possibile studiare le diverse caratteristiche di ognuna e fare dei confronti, oltre a munirsi di una serie di strumenti utili come taglierini, mattarelli, formine, stuzzicadenti per fare le rifiniture, pennelli e vernice all’acqua per lucidare le creazioni ormai pronte.
Tipi di Pasta Polimerica
Vediamo quali sono i principali tipi di pasta polimerica che è possibile comprare.
Fimo
Tra le paste più note, richiede una cottura e ad una temperatura di 110 gradi e mai superiore a 130 gradi. Il tempo totale varia ovviamente in base alla dimensione dell’oggetto che dovrà essere cotto. Una cottura troppo breve o troppo lunga può rendere la pasta friabile e poco resistente, mentre una cottura ad una temperatura troppo elevata può sprigionare nell’aria delle sostanze tossiche e pericolose. Per questo motivo è importante leggere le istruzioni sulla confezione e non superare mai la temperatura indicata. Il consiglio è di cuocere il Fimo preferibilmente qualche minuto in meno per poi lasciare le creazioni riposare cinque minuti nel forno ormai spento.
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Cernit
Il Cernit è una pasta più dura rispetto alle altre in commercio. Simile al Fimo ma meno malleabile, è adatta a coloro che hanno alle spalle già un certa esperienza nella lavorazione delle paste sintetiche. Tra i suoi vantaggi, quella di essere una pasta colorata e di avere toni naturali, quindi è la scelta ideale per creazioni che prevedono la riproduzione della pelle umana.
Il Cernit si cuoce in forno ad una temperatura più alta rispetto a quella del Fimo, oltre a prevedere la cottura a bagno maria. Esistono diverse tipologie di Cernit, Number One che garantisce la classica lucentezza della porcellana, Glamour per un effetto perlato o metallico, Neon Light per un risultato fluorescente e Nature’s Colours per chi è alla ricerca dei colori della natura.
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Kato
Questa pasta sintetica è frutto della creatività di un’artista di paste modellanti, Donna Kato. Tra i vantaggi della pasta Kato vi è senza ombra di dubbio la sua resistenza, dopo la cottura difficilmente tende a deformarsi o a rompersi, e la stabilità dei colori che non mutano mai. La cottura in forno dura appena dieci minuti a 150 gradi. La pasta Kato è disponibile in oltre 20 colori diversi che racchiudono al loro interno una gamma infinita di tonalità. sfumature neutre, colori metallici, tinte super concentrate.
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You Clay
A base di cera d’api, You Clay è una pasta polimerica naturale ideale per la creazione di bijoux. Rispetto ad altre paste, non tende a sbriciolarsi nelle mani, al tatto è liscia, morbida e si lavora facilmente. Cuoce in forno ad una temperatura di 120 gradi. Particolarmente elastica, è disponibile in commercio in comode confezioni richiudibili per preservarne la morbidezza per lungo tempo. Prodotta dall’azienda italiana Todo, la pasta è disponibile in più di 60 colori diversi sia nella versione Essential, ovvero quella base, che con finiture speciali come la Precious, la Marmor e la Neon.
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Premo
Premo di Sculpey è una pasta polimerica caratterizzata da una grande facilità di lavorazione e una buona consistenza. Una volta cotta, garantisce grande durabilità. Risulta essere disponibile in 34 colori che possono essere mischiati per ottenere ulteriori tonalità, e viene venduta in panetti da 57 grammi. La cottura a 130 gradi richiede una permanenza in forno di almeno 30 minuti circa.
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Prosculpt
Perfetta per realizzare bambole, sculture e piccoli oggetti, questa pasta è disponibile in commercio in panetti da poco meno di 500 grammi. Diverse le tonalità
-Light, molto chiara, indicato per la creazione di fate stile fantasy
-Baby, colore che si avvicina alla pelle umana
-Caucasian, per chi deve riprodurre una pelle più scura
-Brown, per creare soggetti di colore.
Prosculpt cuoce a 130 gradi per 10 minuti, ma può restare in forno fino a un massimo di 20 minuti, è comunque importante leggere i tempi di cottura riportati sulla confezione. Questa pasta può essere miscelata senza alcun tipo di problema con altre paste sintetiche. Una delle caratteristiche più note di Prosculpt, infine, è quella di poter essere cotta in più passaggi: è dunque possibile aggiungere della pasta a quella già cotta senza che appaiano antiestetici segni di giuntura.
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Confronto tra Paste Polimeriche
Vediamo un confronto tra i diversi tipi di paste polimeriche.
Fimo Soft e Fimo Professional
Nonostante siano appartenenti alla stessa marca, le due paste hanno una diversa malleabilità e consistenza. Il Fimo Soft è infatti più morbido, mentre il Fimo Professional appare più consistente ed è dunque suggerito a coloro che devono occuparsi di lavorazioni dove la precisione è richiesta ai massimi livelli.
Fimo Professional è inoltre più resistente ed elastico dopo la cottura rispetto al Soft che tende a rompersi più facilmente. Quanto ai colori, la gamma Professional ha panetti con pigmentazione pura. Questo significa che, una volta mescolati, promettono sfumature più veritiere.
Premo Sculpey e Fimo Professional
Il Premo viene descritto come più morbido e più malleabile rispetto al Fimo. Da un punto di vista della conservazione, il Premo ha una buona morbidezza e non indurisce nel tempo a differenza del Fimo Professional che tende a diventare più duro. Quanto alle modalità d’uso e ai tempi di cottura, sono praticamente uguali.
Premo e Premo Accents
Appartenenti alla stessa marca, ovvero Sculpey, i panetti hanno delle evidenti differenze. Una su tutte: i colori. Quelli Premo sono più classici, mentre i colori Accents sono più particolari.
Pasta Polimerica più Venduta
Mettiamo a disposizione un elenco dei modelli di pasta polimerica più venduti online in questo periodo con il relativo prezzo.
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