Il vero intarsiatore deve essere in grado di realizzare delle opere più complesse, ricorrendo a numerose tinte di legno, o addirittura integrando altri materiali, in particolare la madreperla, l’avorio, la tartaruga o i filetti di metallo. Gli intarsiatori del XVIII secolo hanno creato dei mosaici lignei straordinari utilizzando tecniche estremamente precise, in particolare per quanto riguarda il taglio. In queste opere, non si trattava di semplici incisioni nel legno, ma di quadri completi ad intarsio, dove sia il fondo che il soggetto erano in piallacci.
I motivi tradizionali di quest’arte sono molto diversi e riprendono allo stesso tempo quelli della scultura su quelli della pittura. Infatti, si incontrano sia dei fregi geometrici che riprendono i modelli classici (greche, scacchiere, spine di pesce) che delle vere e proprie piccole scene rappresentanti dei personaggi (per esempio, pastorali). Sovente, la decorazione fa appello a dei motivi presi in prestito dalla fauna e soprattutto dalla flora: si trovano così degli intrecci di rami, delle ghirlande di foglie, dei frutti e dei fiori (con i vasi e le urne), delle palmette, dei fiori di giglio, ecc.; in questi disegni, la rosa occupa una posizione primaria, sia stilizzata o realistica. Qui di seguito, descriviamo il restauro di un fiore intarsiato, ma il metodo usato può servirvi anche da spunto per vostre creazioni. Il materiale necessario non è molto: occorre avere un buon cutter, un trapano e, soprattutto, un seghetto da traforo di buona qualità, perché il taglio rappresenta la tappa essenziale dell’esecuzione.
Preparazione e riproduzione
Per restaurare completamente un fiore intarsiato, non è possibile utilizzare lo stesso metodo usato per la semplice sostituzione di un pezzo. Occorre rifarsi al metodo di base dell’intarsio, cioè il taglio di un pacchetto di piallacci (non si può tagliare un pezzo dopo l’altro, perché si otterrebbero inevitabilmente delle approssimazioni che si tradurrebbero in interstizi, molto visibili una volta terminata l’opera).
Se l’intarsio da restaurare comprende dei motivi simili o uguali a quello rovinato, potrete basarvi su uno di questi; al contrario, se il motivo è unico, bisogna dar prova di una certa creatività.
Fogli di piallacci
Prima di tutto, bisogna procurarsi dei piallacci aventi lo stesso colore di quelli utilizzati nell’intarsio; potrete acquistarli in pacchetto presso un negozio specializzato. Non dimenticate che l’intarsio
da restaurare probabilmente è stato verniciato, magari a diverse riprese, e che questo trattamento può avere leggermente modificato i suoi colori. Potrete ritrovare gli stessi toni verniciando nello stesso modo il restauro.
Ricalcare
Per riprodurre il motivo, utilizzate una carta da ricalco, fissandola sull’intarsio mediante del nastro adesivo. Ripassate sulle linee con una matita ben appuntita, cercando di essere estremamente precisi nel tratto. Evitate di utilizzare una matita troppo grassa, perché le linee risulterebbero meno nette.
Se alcune linee sono cancellate o se è impossibile basarsi su un motivo simile, bisogna improvvisare ed eseguire un disegno preparatorio. Allo stesso modo, se si tratta di una creazione, disegnate il motivo evitando un’eccessiva complessità (attenzione ai pezzi troppo piccoli, difficili da tagliare e da posizionare). Il calco deve essere quindi incollato su un rettangolo di cartone robusto le cui dimensioni superano di 2 o 3 cm quelle del motivo. Utilizzate della colla universale e tendete bene la carta da ricalco. Il rettangolo di cartone fornisce la misura del pacchetto di piallacci e consente il taglio.
Inoltre, preparate l’intarsio in modo che possa ricevere il motivo riprodotto. Nel punto in cui il piallaccio è rovinato, raschiate i resti di colla con la punta di un cutter. Attenzione però a non scavare nel legno o rovinarne i contorni.
Pacchetto di piallacci e taglio
Riunite tutti i piallacci che vi servono per eseguire l’intarsio e formate un pacchetto. In effetti, la tecnica dell’intarsio richiede il taglio di tutti i piallacci insieme, seguendo i contorni del motivo. È il solo modo per ottenere dei pezzi che coincidano perfettamente. Un metodo di questo tipo, messo a punto dai maestri d’arte e in particolare da Giuseppe Maggiolini, consente quindi di realizzare varie volte lo stesso motivo con dei colori diversi (tante volte il motivo quanti sono i colori della composizione).
Pacchetto di piallacci
Con il vostro rettangolo di cartone utilizzato come sagoma, eseguite il taglio di un rettangolo delle stesse dimensioni in ciascuno dei piallacci: otterrete quindi tanti rettangoli quanti sono i colori sul motivo (tre soli nell’esempio abbastanza semplice che vi presentiamo, ma spesso di più per un motivo floreale di questo tipo). Tagliate allo stesso modo un secondo rettangolo di cartone. Eseguite questo taglio con un cutter robusto, appoggiandovi su un pannello di masonite che vi servirà da sottomano.
Impilate i vari rettangoli di piallacci sotto quello di cartone e ponetevi sotto il secondo rettangolo in modo da formare un sandwich. Teoricamente, conviene tener conto del senso delle fibre del legno per disporre i piallacci. In effetti, affinché la rosa abbia un bell’aspetto, bisogna che il senso dei vari pezzi vada nella stessa direzione (anche se per alcuni motivi si gioca sulle opposizioni di venature). Bloccate il sandwich con
del nastro adesivo incollato sui bordi, facendo attenzione a non nascondere le linee del motivo. In tal modo, disporrete di un pacchetto di piallacci che bisogna tagliare per ottenere i pezzi aventi le dimensioni richieste.
Taglio
È la parte più delicata del lavoro. Per condurla a buon fine, avrete bisogno di un buon seghetto da traforo dotato di una lama filo molto fine.
Iniziate praticando un piccolo foro, su una delle linee che passano per il centro del motivo, con un trapano dotato di una punta per legno molto fine; il pacchetto di piallacci è bloccato sul supporto con un piccolo morsetto. È da questo foro che farete passare la lama del seghetto, dopo averla svitata dalla montatura.
Per lavorare più comodamente, utilizzate una tavola tagliata a V all’estremità (foto 4) bloccata sul banco da lavoro da un morsetto. I due lati della V consentono di tenere ben fermo il pacchetto di piallacci. Eseguite il taglio tenendo il seghetto verticalmente da sotto. la mano sinistra tiene il pacchetto di piallacci e lo gira a mano a mano. Seguite il tracciato del motivo il più esattamente possibile, lavorando dal centro del motivo verso l’esterno.
Questo lavoro è piuttosto difficile: cercate di tenere il seghetto su un piano verticale e di muoverlo con un movimento regolare. Non dimenticate che non è possibile eseguire ritocchi. Se deviate dal tracciato, potrete imbrogliare un po’ modificando leggermente il motivo.
Ricostituzione del motivo
Una volta terminato il taglio, disporrete di tutti i pezzi ciascuno in vari esemplari di colori diversi.
Restauro
Se si tratta di un restauro, i pezzi devono essere prima di tutto ricostituiti sul banco da lavoro, con i colori adatti. Se constatate che vi sono dei grandi interstizi, è perché non avete tenuto la lama del seghetto verticalmente (non è possibile eseguire ritocchi: bisogna ricominciare); è anche possibile che abbiate utilizzato una lama troppo grossa o che i piallacci si siano spostati durante il taglio; in quest’ultimo caso, conviene fissarli tra di loro con della colla da tappezziere, che va sciolta dopo il taglio immergendo il pacchetto in acqua fredda e lasciando asciugare i vari elementi tra due tavolette. Se vi sembra che il motivo vada bene, dovete posizionarlo con della colla vinilica (andrà bene anche una colla a contatto, ma sarà più difficile da maneggiare perché rende più pericoloso il posizionamento dei pezzi).
Posate i pezzi al loro posto, uno dopo l’altro, e asciugate subito le sbavature di colla con un panno umido. Mettete un foglio di cartone sul motivo rincollato, posatevi sopra una zeppa di legno e serrate con un morsetto.
Creazioni
I vari pezzi che sono stati tagliati consentono di ricostituire diverse volte il motivo in tinte diverse, ma “parallele”. Inoltre, il contorno rimanente dei piallacci riporta, a finestra, i contorni esterni dei motivi, fornendovi così un “fondo” per il vostro intarsio.
Iniziate assemblando i motivi sul piano di lavoro per controllare che i pezzi si adattino perfettamente. Quindi, potrete incollare i vostri motivi su un pannello di legno con una colla vinilica o una a contatto. È cosi che potrete decorare il piano di un tavolo o la facciata di un armadio.
Per incollare su un pannello di legno, utilizzate le tecniche normali dell’impiallacciatura; asciugate subito le sbavature di colla con un panno umido, per non macchiare l’intarsio. Mettete una serie di zeppe bloccate da dei morsetti. Potrete anche incollare l’intarsio sul retro di un foglio di plastica autoincollante a cui avrete tolto la protezione. Quando l’intarsio è stato incollato in posizione, esaminatelo attentamente. Se si tratta di un restauro, dovrete apprezzare le leggere differenze di tinta per trattarle. In ogni caso, dovrete notare i piccoli interstizi tra i pezzi, dovuti a dei difetti di taglio. Per chiuderli, utilizzate semplicemente della cera d’api che li riempirà senza rovinare l’insieme.
Finitura
In genere, gli intarsi vengono semplicemente incerati prima di essere lucidati. Tuttavia, potete optare per l’aspetto di legno verniciato. Potrete anche utilizzare una vernice colorata, più simile possibile alla vecchia se si tratta di un restauro. Evitate però le vernici troppo lucide che distolgono l’attenzione ed eliminano le tinte naturali del legno.