In questa guida spieghiamo come scegliere la migliore gomma per cancellare per le proprie esigenze.
Migliori Gomme per Cancellare
Vediamo quali sono le migliori gomme per cancellare disponibili sul mercato.
Gomma per Cancellare Staedtler
Se si vuole cancellare un tratto di matita senza lasciare alcuna sbavatura e alcuna imperfezione sul foglio, questa è la gomma giusta. Costa leggermente di più delle altre ma la qualità è molto alta.
Considerato che una gomma basta per molti mesi di cancellature il prezzo è sicuramente conveniente. Inoltre si tratta di gomme di lunghissima durata che verranno sostituite perché perse non certamente perché consumate.
Qualche difficoltà si riscontra, ovviamente, su pastelli ma cancellano in questo caso molto meglio di tutte le altre
Sottolineo l’assenza di ftalati e quindi molta attenzione da parte dell’azienda per quanto riguarda i materiali utilizzati.
- GOMME DA CANCELLARE STAEDTLER MARS PLASTIC: Set di 4 gomme per cancellare di alta qualità, progettate per offrire prestazioni perfette sia a scuola che in ufficio
- PRECISE E VERSATILI: Le cancellature sempre nitide e senza sbavature rendono queste gomme ideali non solo per il disegno tecnico, ma anche per l'uso in ufficio, a casa e a scuola, garantendo prestazioni eccellenti in ogni contesto
- RESIDUI MINIMI: Progettate per lasciare residui minimi e durare a lungo, queste gomme mantengono il foglio pulito e ordinato dopo ogni utilizzo
- DESIGN FUNZIONALE: Ogni gomma è avvolta in un pratico involucro di cellofan con apertura a strappo e una fascetta scorrevole, assicurando un uso pratico e funzionale
- SCORTA GARANTITA: Questo pratico set di 4 gomme assicura una scorta costante, in modo da averle sempre a disposizione in qualsiasi contesto d'uso
Ultimo aggiornamento 2024-12-21 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Gomma per Cancellare Pelikan
Le gomme possono essere utilizzate su tutte le superfici, sono perfette per l’uso scolastico, lavorativo, e hobbistica. Si tratta di gomme ideali per lavoretti e compiti, per disegno artistico e tecnico. Si consumano poco e sono di lunga durata grazie alla speciale formulazione. La gamma comprende diversi modelli e formati per ogni esigenza d’uso e trasporto negli astucci.
Queste gomme sono molto delicate, non strappano il foglio e non lasciano segni. Fanno molta polverina ma è anche grazie a questa caratteristica che non rovinano o spiegazzano la carta.
Per quanto riguarda i materiali, queste gomme sono senza lattice e senza ftalati, PVC FREE per non provocare reazioni allergiche e poter essere utilizzate in completa libertà e sicurezza.
- Per matita in grafite, per la scuola, lavoretti, compiti, per disegno artistico e tecnico. Adatta a tutte le superfici
- La particolare forma a blocchetto rende possibile rifinire con precisione. Non si sporca nell'astuccio grazie alla fascetta protettiva
- Realizzata con materie prime selezionate e lavorate utilizzando tecnologie all'avanguardia
- Adatta anche ai bambini e al contatto con la pelle senza causare allergie
- Pelikan, oltre 180 anni di esperienza nello sviluppo della cancelleria scolastica, artistica e d'ufficio. Con i suoi prodotti crea uguali opportunità per imparare e crescere per tutti. Pelikan cares
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Gomme per Cancellare Stabilo
Dal punto di vista strutturale, queste gomme sono resistenti, anche se sottoposte a grosse sollecitazioni.
Dal punto di vista funzionale sono di ottima qualità. Cancellano anche il tratto più duro e spesso di qualsiasi matita e lasciano il solco praticamente invisibile, ottime quindi sia per cancellazioni generiche che per ritocchi nei disegni.
Si tratta di gomme morbide, ottime per cancellare, non solo su carta, ma anche su legno grezzo. Inoltre è possibile utilizzarle anche per togliere eventuali impronte sul muro.
- Una gomma per cancellare
- Un prodotto di cancelleria
- Un prodotto della marca STABILO
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Storia
L’origine della parola gomma deriva dal latino tardo gumma(m) (per il classico cummi e poi gummi), che a loro volta derivano dal greco kómmi, di origini egiziane (kami).
La storia della gomma naturale risale a parecchi secoli fa. La materia prima, il lattice, è ricavata da un vegetale chiamato l’albero della gomma, che secerne questo liquido spontaneamente.
I primi utilizzi del lattice si devono agli indigeni del Sudamerica, che lo chiamarono “cahuchu” (cautchouc o caoutchouc) – letteralmente “legno piangente” -, da cui deriva la parola comunemente usata “caucciù”.
A partire dal XVI secolo risalgono i primi racconti riguardanti un liquido lattiginoso bianco che, fatto essudare per incisione dell’albero, seccandosi formava una densa massa elastica.
Gli indigeni hanno utilizzato per lungo tempo questo materiale allo stato puro per impermeabilizzare gli indumenti e per formare attrezzi che richiedessero una notevole elasticità.
Al tempo dell’esplorazione del Nuovo Mondo, i conquistadores furono particolarmente colpiti da una sostanza resinosa a loro sconosciuta che Maya ed Aztechi da secoli impiegavano in svariate applicazioni, come sigillare contenitori di cibo e bevande, incollare al corpo penne e altri oggetti, impermeabilizzare calzature e fare palloni che rimbalzavano in modo singolare. Alle domande incuriosite dei conquistadores sulla natura di quello strano materiale gli indigeni risposero che si trattava delle lacrime di “Caa-o-chu”, il lattice bianco dell’albero che piange (Hevea brasiliensis o caucho). Nei secoli successivi il caucciù fu considerato semplicemente una curiosità da mostrare nei salotti e solo nel XVIII secolo si riaccese l’interesse per questa pasta resinosa.
Nel 1736, Charles Marie de la Condamine, scienziato ed esploratore francese, portò all’Accademia delle Scienze di Parigi rotoli di caucciù vergine perché fosse studiato a fondo. Nonostante fossero state condotte analisi particolarmente accurate, non si riuscì a trovare o immaginare alcuna applicazione pratica per questo materiale. Di conseguenza, i rotoli di gomma importati rimasero confinati a applicazioni “ludiche” ancora per molti anni.
Il 15 aprile 1770, Sir Joseph Priestley, lo scienziato e teologo scopritore dell’ossigeno, annotò sul suo quaderno la storica frase “I have seen a substance excellently adapted to the purpose of wiping from paper the mark of black lead pencil” (Ho visto una sostanza eccellentemente adatta allo scopo di eliminare dalla carta il tratto nero della matita). Il materiale allora più usato a questo scopo era la mollica del pane. Negli Stati Uniti, il 15 aprile si celebra il giorno della gomma per cancellare.
Da questo semplice utilizzo è nato il nome inglese per indicare la gomma: rubber, dal verbo rub che significa sfregare.
Il primato di questa scoperta è conteso a Priestley dall’ingegnere inglese Edward Naime che, nello stesso anno, sostenne di aver preso per sbaglio un cubo di caucciù invece della mollica di pane per cancellare i segni della matita e di essersi accorto che il nuovo materiale funzionava benissimo, anzi era addirittura migliore. Meno filosofo e più persona pratica, Naime si rese immediatamente conto delle possibilità commerciali di questa scoperta accidentale e diede avvio ad un lucroso commercio di Indian rubber (Naime credeva erroneamente che il caucciù venisse dall’India – Cristoforo Colombo docet). I cubetti di gomma (chiamati «pelle di negri» in Europa), stentavano a imporsi nell’uso quotidiano perché presentavano due grossi inconvenienti: la gomma si alterava nel tempo emanando un odore sgradevole e era particolarmente sensibile alle condizioni climatiche, cioè diventava troppo morbida in estate e troppo rigida in inverno.
Seguirono molti tentativi di utilizzo del caucciù, dal rivestimento di tubi, agli elastici, all’impermeabilizzazione di indumenti sia civili sia industriali, pur non risolvendone un problema: l’instabilità strutturale: il caldo e il freddo, l’umidità, l’abrasione, ne modificavano profondamente le caratteristiche come l’elasticità, il carico di rottura e la resistenza.
Il primo passo verso la lavorazione del caucciù fu l’introduzione della masticazione e della mescolatura. L’inglese Hancokck scoprì che l’instabilità della gomma poteva essere migliorata utilizzando un laminatoio rendendola maggiormente lavorabile, senza però risolvere ancora il problema legato alla temperatura.
Soltanto molti anni dopo, nel 1839, Charles Goodyear mise a punto il processo di vulcanizzazione (da Vulcano, dio del fuoco) che migliorò la qualità e la resistenza della gomma naturale permettendone l’impiego su larga scala, e non solo per produrre gomme per cancellare. La vulcanizzazione fu scoperta per caso, lasciando per errore una miscela di zolfo e gomma in un forno. La vulcanizzazione consiste nell’aggiungere, durante la mescolatura e la masticazione del lattice, sostanze chimiche come zolfo e piombo. Riscaldando il composto si ottiene un prodotto privo di adesione e molto più stabile alle temperature.
Il processo di mescolatura, masticazione e vulcanizzazione accelerò il passo verso l’utilizzo in larga scala della gomma, in particolare con l’avvento dei pneumatici per automobili, un brevetto depositato dall’irlandese Dunlop. In seguito al diffondersi delle automobili sorse la necessità di creare maggiore disponibilità di lattice, che al tempo era disponibile solamente in Brasile, ottimizzandone la produzione, il trasporto e lo stoccaggio. Furono pertanto effettuati notevoli tentativi di piantare i semi dell’albero del caucciù nell’ambito europeo, ma le caratteristiche climatiche e del terreno ne impedivano fortemente la crescita. Il luogo ideale per tale pianta fu individuato nel sud-est asiatico, dove ora sorgono le maggiori piantagioni mondiali di caucciù. I più grandi Paesi produttori di lattice attualmente, infatti, sono la Thailandia, la Malesia, l’India e l’Indonesia. In seguito il continuo diffondersi in tutti i campi della gomma fece scaturire una ricerca continua per il reperimento di nuovi composti e per l’abbassamento dei costi fino a creare mescole in gomma sintetica, di alta qualità e polifunzionali.
Nel 1880 si scoprì che la gomma naturale era costituita da cis-poliisoprene, un polimero prodotto per sintesi enzimatica nella linfa dell’albero della gomma a partire dal 3-metil-3-butenil pirofosfato.
Circa il 30% del lattice ottenuto incidendo la corteccia di questa pianta è costituito da cis-poliisoprene che è estratto dal liquido per coagulazione con acido formico; in seguito il solido ottenuto è pressato in fogli.
I problemi legati all’approvvigionamento della materia prima e l’avvento della produzione su larga scala di automobili, e quindi di pneumatici, hanno spinto chimici ed industrie a cercare un metodo di sintesi del cis-poliisoprene. Il primo a riuscirci è stato Fritz Hofmann (1866-1956), che lavorava nei laboratori di Elberfeld della Bayer. Nel 1909, Hofmann depositò il primo brevetto sulla polimerizzazione radicalica a caldo dell’isoprene. Questo lavoro è stato la base su cui si è sviluppata sintesi industriale della gomma, ma la produzione su larga scala iniziò solo molti anni dopo, perché la polimerizzazione radicalica portava ad un polimero appiccicoso ed inutilizzabile a causa della presenza di doppi legami cis e trans. Solo con l’avvento della catalisi Ziegler-Natta è stato possibile produrre poliisoprene al 100% cis.
A partire dagli anni ’60 la gomma naturale è stata in buona parte sostituita da gomme sintetiche (isoprene-butilene, stirene-butadiene, etilene-propilene, isobutilene), soppiantate dal polivinilcloruro (PVC) dai primi anni ’90.
La spinta a questo cambiamento, oltre al fatto che la gomma naturale si degrada facilmente, è stata la necessità di prevenire nei bambini le sempre più frequenti allergie da contatto con il lattice.
Come Funziona la Gomma
Il materiale di base (gomma naturale o sintetica) è tritato e impastato a temperatura ambiente. Poi la temperatura è incrementata gradualmente e il mescolamento procede a caldo fino al raggiungimento della consistenza desiderata. Nel corso di questa operazione sono introdotti diversi additivi: piccole quantità di olio minerale o vegetale per favore la miscelazione, zolfo e altri agenti vulcanizzanti (se necessario), plastificanti per le gomme sintetiche, antiossidanti amminici o fenolici, pigmenti, e, nel caso del caucciù, materiali abrasivi (carbonato di calcio, carbonato di magnesio, silice, pomice, allumina, ossido di titanio). La gomma è colata successivamente in uno stampo a impronte oppure posta nell’estrusore per assumere la forma desiderata, sottoposta a temperature e pressioni elevate e, infine, tagliata nella forma finale o rimossa dalle impronte dello stampo.
Quando una gomma è sfregata (o semplicemente premuta) sulla carta subisce una deformazione in prossimità delle irregolarità della superficie e asporta, per adesione, frammenti di grafite. Spesso la semplice rimozione della grafite non è sufficiente per cancellare tutti i segni di matita, quindi la gomma deve esercitare anche un’azione abrasiva (ma non troppo) per asportare piccoli frammenti di carta e con essi i tratti rimanenti, per questo motivo un passaggio di solito non basta, per questo motivo gli artisti devo fare attenzione nell’usare la gomma per non rovinare il supporto in carta.
Come Scegliere Gomma per Cancellare
Un materiale perfetto che consenta il mantenimento di adeguate proprietà fisiche e chimiche non è ancora stato trovato, ma la ricerca in questo campo non sta certo dormendo. In commercio si trovano diversi tipi di gomma, ognuno con proprie caratteristiche, alle quali corrispondono diversi utilizzi e precauzioni, specie se utilizzate da bambini.
Nonostante i progressi della chimica, diversi tipi di materiale continuano a coesistere, perché non si è ancora trovato un materiale adatto per tutte le esigenze. Di solito, si può indovinare il costituente principale dal colore della gomma stessa: per esempio le classiche gomme rosse e blu sono in resina naturale, quelle trasparenti in para e quelle bianche o colorate in vinile o altri polimeri di sintesi.
La gomma naturale
Il prodotto naturale consente la produzione di gomme molto flessibili abbastanza resistenti a sollecitazioni di torsione e trazione. La sensazione tattile non è piacevole e le capacità abrasive sono piuttosto limitate. Inoltre, il processo di semivulcanizzazione è difficile da controllare: se insufficiente, la gomma risulta appiccicosa, se troppo spinto, la gomma diventa eccessivamente rigida e perde la capacità di asportare grafite. Il processo di vulcanizzazione continua anche nel prodotto finito, per esposizione alla luce o per riscaldamento (UV), con conseguente irrigidimento del materiale. Questo processo aumenta la fragilità della gomma e la sua durezza superficiale facendole perdere completamente le capacità abrasive. Lo stesso effetto è prodotto anche dallo zolfo in eccesso che tende a migrare sulla superficie provocandone anche l’ingiallimento. Per questa ragione i produttori mettono sul mercato gomme con colori (coloranti) molto accesi. Infine, i costi di produzione sono maggiori, perché occorre smaltire quantità ingenti di scorie semivulcanizzate che non sono per niente riciclabili.
La gomma sintetica
Le gomme di materiale sintetico sono più gradevoli al tatto, stabili nel tempo e sono dotate di ottime capacità abrasive. Tuttavia la miscelazione a caldo e l’aggiunta del plastificante per arrivare allo stato semi geliforme sono operazioni particolarmente delicate che richiedono una tecnologia avanzata per produrre un materiale uniforme. Infatti, se la gelificazione è insufficiente, la gomma diventa troppo fragile e non cancella bene; se, al contrario, è eccessiva, la gomma non si consuma con l’uso ed i frammenti rimasti attaccati alla superficie ne riducono rapidamente l’efficienza. Il PVC, benché più stabile della gomma naturale, subisce anch’esso processi d’invecchiamento che portano alla liberazione di acido cloridrico, particolarmente dannoso per la carta e per le tele per artisti. I plastificanti, inoltre, tendono a migrare sulla superficie provocando alterazioni nei contenitori e costituendo un potenziale pericolo per i bambini che li possono ingerire mettendo la gomme in bocca.
Gomme per Cancellare più Vendute
Mettiamo a disposizione un elenco delle gomme per cancellare più vendute online in questo periodo con il relativo prezzo.
Ultimo aggiornamento 2024-12-14 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API