La definizione belle arti implica nel suo stesso nome che si stabiliscano belle relazioni tra le varie componenti di un’opera. Uno studio artistico consiste nel tentativo di percepire e di creare relazioni esteticamente significative in termini di linee, di masse e colori.
Questo risultato si può ottenere grazie allo studio attento di buoni esempi estetici in modo che il nostro gusto possa risultare influenzato e raffinato.
La comprensione dell’armonia in arte può essere appresa solo grazie a una educazione che ci metta in grado di apprezzare correttamente le relazioni tra gli elementi in gioco che contribuiscono alla creazione di un’opera d’arte. Questa capacità non può essere acquisita solo con la mera acquisizione di informazioni o precetti.
L’abilità artistica non può essere fornita grazie una mera dettatura di regole, ne acquisita con la lettura. Non basta semplicemente imparare a disegnare, ne l’imitazione della natura ne qualsiasi processo di memorizzazione che ci riempia la mente di precetti può aiutarci.
L’armonia è una qualità intrinseca dell’opera d’arte, la questione è come raggiungerla, comprenderla e usarla. Nelle arti figurative le competenze si acquisiscono grazie all’esercizio graduale che permette un naturale sviluppo della sensibilità e della capacità di cogliere i nessi tra gli elementi costituenti e di usare tale comprensione per per creare armonia e bellezza.
Anche solo quando si cerca di mettere insieme qualche linea retta per cercare un armonia di movimento e ritmo nella spaziatura si chiamano in causa e si sviluppano le facoltà di giudizio che vogliamo allenare. Elementi apparentemente limitati come quelli citati entrano in gioco potentemente nella definizione dell’armonia: le proporzioni del Partenone o del campanile di Giotto possono essere ridotte a poche righe dritte finemente correlate e distanziate tra loro.
Un reale apprendimento della composizione dipende dal lavoro su una serie di esercizi organizzati per costruire gradualmente una serie di esperienze che sommandosi permetteranno di discernere e decidere su relazioni sempre più sottili tra le entità in gioco.
Risulta essere sufficiente individuare cinque principi che entrano in gioco nella creazione di composizioni armoniche
-OPPOSIZIONE
-TRANSIZIONE
-SUBORDINAZIONE
-RIPETIZIONE
-SIMMETRIA
Questi elementi devono contribuire a soddisfare un principio generale che possiamo chiamare PROPORZIONALITÀ o BUONA SPAZIATURA.
OPPOSIZIONE
Due tipi di riga possono unirsi per formare un’armonia semplice e severa.
Esempi di questo principio si possono trovare nei portali greci, nei templi egizi e nelle architetture del primo Rinascimento, nella progettazione di quadri; oppure in un paesaggio in cui linee verticali taglino l’orizzonte .
Questo principio è utilizzato nella composizione con righe rette, lavorando con quadrati e rettangoli e in combinazione con altri principi.
TRANSIZIONE
Questa disposizione comporta un passo avanti rispetto alla Opposizione. Due linee rette che si incontrano da direzioni opposte danno l’impressione
di cambiamento brusco, di gravità, o anche di violenza. La differenza di movimento viene enfatizzata. Se alle due righe ne viene aggiunta una terza, come nei disegni di seguito, il senso di dura opposizione viene ammorbidito e si produce un senso di unità e di completezza. Questa combinazione può essere adottata come simbolo della bellezza stessa, che si può definire come un insieme di elementi e di diversità da armonizzare con elementi unificanti.
Un esempio molto comune di Transizione è la staffa, La linea spezzata viene modificata assimilandola a un andamento curvo, con questo artificio possono essere elaborati forme che presentano una grande complessità di modellazione.
Invece di una linea di transizione effettivamente tracciata ci può essere anche solo il suo suggerimento, ma L’effetto è lo stesso, un ammorbidimento dell’angolo in curva angolo. In pittorico la creazione di inquadrature con gli angoli stondati, in architettura i capitelli, sono esempi di uso del principio di transizione.
Nella progettazione di un effetto di transizione esso può essere ottenuto anche grazie a una serie di linee radiali.
SUBORDINAZIONE
Il principio di Subordinazione è un importante principio costruttivo non solo nelle arti dello spazio, ma in tutte le arti.
Per formare un gruppo completo, le parti sono attaccate o messe in relazione ad un unico elemento dominante che determina la caratteristica del tutto.
Un tronco d’albero con i suoi rami è un buon esempio di questo tipo di armonia, l’unità e composta dalle relazioni tra la forma principale, il tronco, e le subordinate, fino alle più fini venature delle foglie: una moltitudine di parti organizzate in un tutto più semplice.
Questo modo di creare la bellezza è evidente nella spaziatura perfetta e nei ritmi lineari della cattedrale di Salisbury, di St. Maclou, di Rouen e nel Taj Mahal, nel quadro di Piero della Francesca “Resurrezione” e in quello di Millet “Goose-girl”, ma anche in alcuni progetti bizantini o nei tappeti persiani.
Il principio di subordinazione governa la distribuzione delle masse nella composizione del bianco e nero, di tinte e colori.
Esso appare anche in poesia (l’Odissea per esempio), nella subordinazione di tutte le parti all’idea principale del soggetto. E ‘usato costruttivamente anche nelle composizioni musicali.
Ogni volta che l’unità è si deve evolvere in complessità, la confusione ridotta all’ordine, il potere si deve manifestare attraverso la concentrazione, oppure sia necessaria organizzazione, leadership allora si manifesta il principio creativo che qui chiamiamo Subordinazione.
Nelle composizioni con linee l’organizzazione tra elementi principali e subordinati può essere realizzato in tre modi
-Raggruppando gli elementi secondari attorno ad un asse come le foglie e le radici si collegano al tronco
-Per irraggiamento, come nei fiori, in un rosone, nei costoloni di una colonna
-In base alle dimensioni, come il gruppo di vette di una montagna o in una cattedrale con le sue guglie e pinnacoli, una macchia di alberi o in un tappeto orientale con il centro e i suoi bordi.
L’interesse artistico in uno qualsiasi di questi aspetti si trova nella comprensione della sottigliezza delle relazioni. mettendo insieme il grande con il piccolo, attraverso una mera radiazione geometrica o una ramificazione, il processo non potrà mai essere banale.
Un’opera d’arte costruita secondo il principio di subordinazione ha tutte le sue parti messe in relazione da aggiustamenti delicati nell’equilibrio di proporzioni, tono e colore. Il cambiamento in un elemento cambia tutti gli elementi della composizione.
RIPETIZIONE
Questo modo di generare armonia è in qualche modo il contrario del precedente principio dato che deriva dalla ripetizione ritmica di elementi uguali tra loro. Gli intervalli che separano gli elementi possono essere uguali tra loro, come in una trama di tappeto, o disuguali come in un paesaggio.
Di tutti i modi di creare armonia, questo è il più comune, è probabilmente la più antica forma di design. Sembra quasi istintivo, potrebbe in ipotesi essere ispirato dal ritmo della respirazione o del camminare, oppure dal movimento delle onde marine.
La marcatura del ritmo fatta con i piedi nella danza, nella sua forma primitiva è uno sviluppo della marcia. I bambini spesso marcano la carta usando colonne o punti colorati distribuiti in modo ritmico, come se volessero esprimere un movimento in animazione.
Nelle forme primitive d’arte, spesso si incontrano motivi decorativi costituiti da figure in marcia o danzanti su vasi e cesti. Spesso questi motivi hanno scopi religiosi o votivi.
Questo principio di ripetizione è la base e tutti i modelli di tutta la musica e la poesia. La danza dei selvaggi è associata con l’uso ritmico del tamburo e degli altri strumenti primitivi, diventa
canto e il canto mistico.
Da questi rudimentali inizi costituiti da tam tam, trombe e flauti di Pan si sono potuti evolvere i capolavori della musica Barocca e di quella Moderna.
Dai ritmi grezzi dei selvaggi, per esempio il ritmico Eat Eat Eat della canzone degli aborigeni australiani, dai gridi di guerra in battaglia, dai poemi popolari epici dei popoli barbari si cono raggiunti, con un continuo lavoro di affinamento e raffinazione della parola-musica che si è avviata a rappresentare e suggerire il divino. Questo ha dato al mondo i versi di Saffo che Swinburne definito la più bella creazione di suoni mai prodotti in lingua.
A partire dai grezzi motivi decorativi delle ciotole e delle pentole dei pellerossa, che venivano tracciati anche con colori sul terreno o sui loro wigwam, abiti, tessuti, coperte e cinture, questa forma di arte dello spazio è cresciuta, attraverso la ricchezza e complessità dei prodotti tessili egiziani e peruviani fino ad arrivare aqgli splendori progettuali del mosaico bizantino, i modelli dei gioielli Mongoli e della scultura gotica;, dai pilastri intagliati nella roccia dei templi rupestri al colonnato del il Partenone.
La ripetizione, bisogna ricordarlo, è solo un modo di mettere insieme linee e spazi, e di per sé non produce bellezza. Una semplice fila o incolonnamento di cose, non ha valore artistico.
Ferrovie, recinzioni, blocchi di edifici, come tante filastrocche sono un esempio di ripetizioni senza alcuna arte.
Lo studio fine delle ripetizioni e delle spaziature, con l’intenzione di creare armonia diventa uno degli elementi in gioco nella creazione artistica di costruzioni nell’architettura.